⬛WIRE⬛"Aziende a rischio default in aumento: la guerra commerciale e il mercato sotto pressione"
Giorno: 17 luglio 2025 | Ora : 23:55:16
Secondo un rapporto di Moody's Ratings, il numero di aziende a maggior rischio di default ha raggiunto un massimo di 11 mesi. Questo è dovuto all'incertezza continua attorno alla guerra commerciale globale di Donald Trump e a come questa ha aggravato le condizioni di credito. Nel secondo trimestre, 16 aziende sono state aggiunte al gruppo di imprese con il più alto rischio di default, portando il totale a 241 aziende.
Tra le aziende che hanno subito un ulteriore declassamento nel secondo trimestre ci sono la Conair, produttrice di prodotti di bellezza, e la Power Stop, specializzata in kit per freni. Moody's ha evidenziato che entrambe queste aziende stanno affrontando una notevole pressione sui loro utili e flussi di cassa a causa delle elevate tariffe sui beni importati dalla Cina e da altri paesi.
Con la volatilità del mercato, il numero di aziende che hanno effettuato default è aumentato nel trimestre scorso rispetto al periodo precedente. La maggior parte di queste erano aziende tecnologiche, ma Moody's prevede un aumento dei default anche nel settore dei beni di consumo nei prossimi mesi.
In un'altra notizia, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimbalzate a giugno, secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. I numeri hanno superato quasi tutte le stime in un sondaggio di Bloomberg tra economisti. Il valore degli acquisti al dettaglio, non aggiustato per l'inflazione, è aumentato dello 0,6% dopo i cali dei due mesi precedenti. Escludendo le vendite di automobili, le vendite sono cresciute dello 0,5%, con dieci delle tredici categorie che hanno registrato un aumento.
Inoltre, gli esecutivi di alcune delle più grandi banche russe hanno discusso privatamente di un possibile salvataggio finanziato dallo stato se il livello di crediti non performanti continuasse a peggiorare. La governatrice della banca centrale russa ha minimizzato il rischio di una crisi sistemica, affermando che il sistema bancario del paese è "ben capitalizzato". Tuttavia, le banche stesse hanno una valutazione della qualità dei loro portafogli di prestiti molto peggiore rispetto ai dati ufficiali.
Infine, Amazon ha avviato licenziamenti nella sua divisione di cloud computing, unendosi ad altre grandi aziende tecnologiche che stanno tagliando posti di lavoro. Questa decisione arriva dopo che il CEO Andy Jassy ha dichiarato di aspettarsi una diminuzione della forza lavoro nei prossimi anni, poiché l'azienda utilizza sempre più l'intelligenza artificiale per svolgere compiti che prima erano affidati agli esseri umani.