🟨"Vitalik Buterin propone nodi parzialmente stateless per un Ethereum più accessibile e resistente alla censura"

Giorno: 2025-05-19 | Ora: 10:11 Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, ha proposto una strategia per migliorare l'accesso alla rete Ethereum, enfatizzando l'importanza di nodi personali per evitare la censura. Ha suggerito l'implementazione di "nodi parzialmente stateless", che richiedono meno risorse e permettono agli utenti di gestire solo i dati necessari, preservando privacy e sicurezza. Questo approccio mira a contrastare i rischi legati alla centralizzazione dei fornitori di RPC, che potrebbero limitare l'accesso alla blockchain.
Il co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, ha presentato una proposta per garantire un accesso senza fiducia e resistente alla censura alla rete Ethereum, anche mentre questa si espande. Il 19 maggio, Buterin ha condiviso un post nel quale delineava come rendere il “layer-1” di Ethereum più accessibile per gli utenti che gestiscono nodi locali a scopo personale. Ha sottolineato l'importanza degli utenti indipendenti nel gestire nodi, avvertendo che un mercato dominato da pochi fornitori di Remote Procedure Call (RPC) potrebbe essere a rischio di censura.
I fornitori di RPC consentono a portafogli, utenti e applicazioni di interagire con la blockchain senza dover gestire i propri nodi. Tuttavia, Buterin ha messo in guardia sui pericoli di questa configurazione, affermando che un mercato dominato da pochi fornitori di RPC potrebbe subire pressioni significative per deplatformare o censurare gli utenti, con alcuni fornitori già esclusivi nei confronti di interi paesi.
In aggiunta alla censura, Buterin ha sostenuto che ci sono motivi, come il costo elevato delle soluzioni crittografiche totalmente fidate e la privacy dei metadati, che giustificano la necessità di facilitare maggiormente la gestione di nodi personali. La soluzione proposta da Buterin si basa su una nuova tipologia di nodo chiamata “nodi parzialmente stateless”. Questi nodi sono progettati per aiutare gli utenti a mantenere un accesso ai dati della blockchain che preservi la privacy, senza le pesanti richieste di risorse necessarie per gestire un nodo completo.
Con l'espansione di Ethereum e l'aumento del limite di gas, la gestione di un nodo completo richiede sempre più spazio di archiviazione e larghezza di banda. I nodi parzialmente stateless affrontano questa problematica consentendo agli utenti di verificare la blockchain e servire dati locali, ma memorizzando solo una parte dello stato di Ethereum in base alle proprie necessità.
Questi nodi opererebbero validando i blocchi in modo stateless, il che significa che non richiedono la memorizzazione delle prove Merkle complete o dell'intera storia della blockchain. Possono mantenere aggiornate solo determinate parti dello stato. Ciò consente agli utenti di configurare i propri nodi per salvare solo i dati relativi ai propri account, alle applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi) e ai token comunemente utilizzati, come stablecoin ed Ether. I dati rimanenti verrebbero esclusi, e le query oltre il sottoinsieme memorizzato fallirebbero o verrebbero instradate attraverso una soluzione RPC.