🚨"Trump annuncia tariffe del 10-15% per oltre 150 paesi"

🚨"Trump annuncia tariffe del 10-15% per oltre 150 paesi"

Giorno: 17 luglio 2025 | Ora: 21:05 Donald Trump ha inviato lettere a oltre 150 paesi informandoli di tariffe previste del 10% o 15%. Durante una conferenza stampa, ha avvertito che nuovi dazi entreranno in vigore dal 1° agosto se non si raggiungono migliori accordi. La scadenza è stata prorogata di tre settimane, creando ansia tra i partner commerciali. Alcuni paesi asiatici vedono l'annuncio come positivo, ma l'incertezza persiste, soprattutto per l'Unione Europea. Trump considera le lettere come "accordi" e lascia aperta la possibilità di negoziazioni per ridurre le tariffe.


Il presidente Donald Trump ha annunciato l'invio di lettere a oltre 150 paesi, informandoli che le loro tariffe potrebbero essere del 10% o del 15%. Durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha dichiarato che il messaggio di pagamento indicherà il tasso tariffario per tutti i paesi coinvolti, i quali, a suo avviso, non sono grandi nazioni e non svolgono un commercio significativo.

In un'intervista successiva, Trump ha confermato che la tariffa finale non è ancora stata decisa, ma si aggirerà probabilmente attorno al 10 o 15%. Negli ultimi giorni, ha intensificato le richieste di tariffe, avvertendo altre economie che nuovi dazi entreranno in vigore il 1° agosto se non si raggiungono accordi migliori con gli Stati Uniti. Questa scadenza, inizialmente fissata per il 9 luglio, è stata prorogata di tre settimane, creando una frenesia tra i partner commerciali per evitare aumenti delle tariffe.

Per molti paesi, in particolare in Asia, l'annuncio delle tariffe potrebbe essere interpretato in modo positivo, poiché offre maggiore certezza rispetto a un tasso inferiore rispetto a quanto inizialmente minacciato. Tuttavia, l'incertezza continua a persistere nei mercati finanziari, soprattutto per partner come l'Unione Europea, che speravano di concludere accordi provvisori con gli Stati Uniti.

Nonostante le speranze iniziali di raggiungere diversi accordi, il presidente ha iniziato a considerare le lettere tariffarie stesse come "accordi", mostrando una certa indifferenza nei confronti di negoziazioni prolungate. Tuttavia, ha lasciato aperta la possibilità per i paesi di fare accordi che potrebbero ridurre le tariffe.