🟨"Singapore e la fine delle lacune normative per le criptovalute"

🟨"Singapore e la fine delle lacune normative per le criptovalute"

Giorno: 09 giugno 2025 | Ora : 12:20 Singapore ha imposto alle aziende di criptovalute non autorizzate di smettere di servire clienti esteri, segnando un cambio nella regolamentazione del settore. La Monetary Authority of Singapore richiede licenze per operare, allineandosi a normative globali contro il riciclaggio. La pressione per la conformità aumenta anche in altre giurisdizioni, rendendo sempre più difficile trovare destinazioni favorevoli per le criptovalute. L'epoca dell'arbitraggio normativo sta finendo, con opzioni sempre più limitate.


Il recente ordine di Singapore per le aziende di criptovalute non autorizzate di smettere di servire clienti all'estero segna l'inizio della fine per le lacune normative nel settore blockchain. La direttiva del 30 maggio della Monetary Authority of Singapore (MAS) richiede a queste aziende di ottenere una licenza o di lasciare il mercato. Sebbene possa sembrare che Singapore stia abbandonando la sua posizione favorevole nei confronti delle criptovalute, in realtà il paese ha mantenuto una coerenza nella sua spinta verso la conformità, allineandosi a un'iniziativa globale contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Singapore è stata a lungo un hub favorevole per l'arbitraggio normativo nel settore delle criptovalute. Grazie al Payment Services Act (PSA), che richiede la licenza per le aziende che servono clienti locali, molte di esse hanno scelto di evitare la registrazione concentrandosi sui mercati esteri. Tuttavia, la posizione della MAS è stata chiara e costante nel tempo, come dimostrato dalle comunicazioni pubbliche fatte negli ultimi anni.

Con l'intensificarsi della regolamentazione in giurisdizioni come Thailandia e Filippine, la ricerca di nuove destinazioni per le aziende di criptovalute diventa sempre più complicata. Hong Kong, rivale regionale di Singapore, sta attirando l'attenzione di alcune di queste aziende, ma anche lì le condizioni per ottenere una licenza sono severe.

La FSMA di Singapore ha ampliato la supervisione normativa delle aziende di servizi di criptovalute, in particolare quelle che servono clienti all'estero. Questa legge è stata introdotta per allinearsi ai requisiti del Financial Action Task Force (FATF) riguardo al riciclaggio di denaro e alla trasparenza nei pagamenti. Al tempo stesso, altri paesi come Dubai stanno intensificando i loro protocolli di conformità, evidenziando come la pressione globale per la regolamentazione stia crescendo.

In conclusione, l'era in cui le aziende di criptovalute potevano saltare da una giurisdizione all'altra per evitare la regolamentazione sta giungendo al termine. Le opzioni per le destinazioni amichevoli e permissive si stanno riducendo, e anche i centri più accoglienti chiedono sempre più conformità alle normative.