🟨"Safe Labs: Innovazione nella Custodia Autonoma delle Criptovalute"

Giorno: 05 Giugno 2025 | Ora : 15:54 Safe, ex Gnosis Safe, ha lanciato Safe Labs per sviluppare soluzioni di custodia autonoma per istituzioni. Guidata da Rahul Rumalla, si concentrerà su prodotti sicuri e intuitivi, gestendo attualmente asset per 60 miliardi di dollari. La custodia autonoma consente agli utenti di controllare le chiavi private, ma la sicurezza deve migliorare, soprattutto per l'uso del blind signing, evidenziato da attacchi recenti. Collaborazioni con produttori di wallet hardware sono essenziali per una maggiore protezione.
Safe, un'azienda dedicata alla custodia autonoma delle criptovalute, precedentemente conosciuta come Gnosis Safe, ha recentemente lanciato una sussidiaria chiamata Safe Labs, con l'obiettivo di sviluppare soluzioni di custodia autonome di livello aziendale. Questa nuova unità sarà interamente di proprietà di Safe e si concentrerà sulla creazione di prodotti istituzionali utilizzando i Safe Smart Accounts, un sistema di portafoglio basato su contratti intelligenti modulari.
Lukas Schor, co-fondatore di Safe, ha dichiarato che il futuro del Web3 dipende dalla capacità di garantire agli utenti una completa fiducia nella loro sovranità digitale. Safe Labs rappresenta l'infrastruttura necessaria per realizzare questa visione, offrendo prodotti sicuri e intuitivi. La direzione di Safe Labs sarà affidata a Rahul Rumalla, che vanta oltre 15 anni di esperienza nel settore ingegneristico e nella leadership di prodotto. Rumalla ha già fondato startup nel campo del Web3 e ha ricoperto ruoli di responsabilità in altre aziende.
Il target di Safe Labs include qualsiasi attività che necessiti di gestire o esporre i clienti a valori on-chain. Attualmente, Safe protegge asset per un valore di 60 miliardi di dollari e gestisce il 4% di tutte le transazioni su Ethereum, mantenendo circa il 10% del mercato degli smart account della Ethereum Virtual Machine.
La custodia autonoma consente agli utenti di mantenere il controllo delle proprie chiavi private, un elemento fondamentale per proteggere gli asset crittografici senza fare affidamento su custodi di terze parti. Tuttavia, molti investitori istituzionali si avvalgono di configurazioni multisignature, che richiedono più chiavi private per autorizzare una transazione, aumentando così la sicurezza.
Un aspetto critico è l'approvazione delle transazioni attraverso il blind signing, una pratica che può portare a conseguenze disastrose. Recentemente, un attacco da 1,4 miliardi di dollari a Bybit è stato attribuito a questa modalità, evidenziando la necessità di un miglioramento nella sicurezza delle interazioni on-chain.
Il prodotto imminente di Safe si basa sui Safe Smart Accounts, ma richiede ancora l'uso del blind signing per molte interazioni on-chain. Per affrontare questo problema, è fondamentale che gli sviluppatori di soluzioni multisignature collaborino con produttori di wallet hardware, come Ledger e Trezor, per migliorare la sicurezza degli utenti nel panorama delle criptovalute.