🟥 "S&P 500: nuovo massimo storico, ma la realtà economica è diversa"

🟥 "S&P 500: nuovo massimo storico, ma la realtà economica è diversa"

Giorno: 28 giugno 2025 | Ora: 14:43:35 L'S&P 500 ha raggiunto un massimo storico di 6.173,07 punti, con un rimbalzo del 24% dopo un calo ad aprile, alimentato da ottimismo e dati economici. Tuttavia, con un PIL in contrazione e solo sette aziende che trainano l'indice, il rally non riflette una vera espansione economica.


L'indice S&P 500 ha raggiunto un nuovo massimo storico, chiudendo la sessione di venerdì a 6.173,07 punti, superando il precedente record di febbraio. Questo rimbalzo del 24% segue un forte calo ad aprile e sembra essere alimentato da un misto di ottimismo degli investitori e da eventi economici, come l'aumento dell'indicatore di inflazione preferito dalla Fed, che ha superato le attese. Tuttavia, nonostante questi traguardi nei mercati azionari, la realtà economica non sembra giustificare tali valutazioni elevate, dato che il PIL degli Stati Uniti ha mostrato una contrazione dello 0,5% nell'ultimo trimestre.

In un contesto in cui i toni di conflitto globale si sono attenuati e le discussioni sulle tariffe sono diminuite, la domanda sorge spontanea: l'andamento dei mercati azionari è un indicatore di successo economico? Non necessariamente. I prezzi delle azioni in crescita non riflettono una vera espansione economica, e le aziende che guidano questo rally, in gran parte concentrate nel settore tecnologico, non stanno registrando ricavi da record. È un festeggiamento che sembra isolato, riservato a pochi investitori che si vantano dei loro successi.

Focalizzandosi sulle dinamiche interne dell'S&P 500, è evidente che solo sette aziende, note come "Magnificent Seven", stanno trainando l'indice verso questi massimi storici, mentre le altre 493 azioni stanno faticando a mantenere il passo. Nel corso dell'ultimo anno, queste sette società hanno visto una crescita del 57%, mentre le altre azioni hanno avanzato solo del 13%. Resta da vedere quanto lontano potranno spingersi i mercati in un contesto così disomogeneo.