💾**"Rallentamento Economico e Rischi: Gli Allarmi sul Mercato Azionario Statunitense"**

💾**"Rallentamento Economico e Rischi: Gli Allarmi sul Mercato Azionario Statunitense"**

Giorno: 26 agosto | Ora: 05:14

Segnali di Rischio per il Mercato Azionario Statunitense

Negli ultimi tempi, con l’evidenza di un rallentamento economico, molti analisti di Wall Street hanno cominciato a lanciare allarmi riguardo a un possibile crollo del mercato azionario americano. Nonostante l'indice S&P 500 sia vicino ai suoi massimi storici e il presidente della Federal Reserve abbia recentemente fornito segnali di una politica monetaria più accomodante, i pessimisti avvertono che i segnali di una recessione economica sono sempre più evidenti.

Preoccupazioni dei Ribassisti

I ribassisti del mercato hanno sottolineato che indicatori di recessione come la Sahm Rule hanno recentemente attivato allarmi. Il rallentamento della crescita del mercato del lavoro e la possibilità che le misure di riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve possano non essere sufficienti a fermare il declino economico sono tra le principali preoccupazioni. Alcuni esperti prevedono addirittura un crollo diretto del mercato azionario del 70%.

Avvertimenti di Mark Mobius

Mark Mobius, noto come il "padre dei mercati emergenti", ha dichiarato che non si sono mai visti segnali di avviso come quelli attuali negli ultimi cento anni. Durante la pandemia, l'offerta di moneta M2 è aumentata drasticamente, ma ha subito una contrazione negli ultimi anni, attualmente inferiore del 3% rispetto ai picchi precedenti. Mobius ha avvertito che questa è la più grande diminuzione della massa monetaria in quasi un secolo e potrebbe ridurre il capitale disponibile per la spesa discrezionale.

Mobius ha consigliato agli investitori di mantenere il 20% del portafoglio in liquidità e di cercare aziende con poca o nessuna indebitamento, una crescita moderata degli utili e un alto ritorno sul capitale.

Previsioni di Steve Hanke

Steve Hanke, economista di fama e professore all'Università Johns Hopkins, ha avvertito che oltre alla contrazione della massa monetaria, ci sono altri segnali che indicano una recessione imminente, prevista per l'inizio del 2025. Ha citato un aumento costante del tasso di disoccupazione al 4,3%, il livello più alto dalla pandemia, insieme a un rallentamento delle vendite al dettaglio e a un mercato immobiliare stagnante.

Hanke ha affermato che l'analisi dei dati microeconomici è coerente con un contesto macroeconomico di decrescita e ha previsto che la recessione negli Stati Uniti potrebbe iniziare entro la fine dell'anno o all'inizio del prossimo.

Allerta di Jon Wolfenbarger

Jon Wolfenbarger, ex banchiere d'investimento presso Merrill e JPMorgan, ha avvertito che un’eventuale recessione in un contesto di valutazioni elevate potrebbe portare a un crollo del mercato azionario del 70%. Nella sua recente analisi, ha evidenziato che non solo la curva dei rendimenti è invertita, ma ci sono anche segnali meno evidenti che suggeriscono un raffreddamento nel mercato del lavoro.

Wolfenbarger ha notato che il tasso di crescita occupazionale è attualmente pari a zero e che una diminuzione ulteriore delle ore lavorate settimanali potrebbe attivare segnali allarmanti, simili a quelli del 2008 e 2020, anni in cui l’economia americana ha subito gravi recessioni. Inoltre, ha sottolineato che la continua discesa dell’occupazione manifatturiera potrebbe segnalare un ulteriore aumento della disoccupazione.

In conclusione, in un contesto di incertezze economiche crescenti, le previsioni di un possibile crollo del mercato azionario americano si fanno sempre più concrete, spingendo gli investitori a rivalutare le loro strategie.