🟨"Nuovi Hub Cripto: Kazakhstan, Maldive e Pakistan in Corsa"

Giorno: 21 maggio 2025 | Ora: 17:25 Paesi come Kazakhstan, Maldive e Pakistan puntano a diventare hub per le criptovalute, mentre centri globali come Singapore, Dubai e Hong Kong competono per attrarre aziende del settore. Singapore si distingue per la sua legislazione favorevole, Dubai per i vantaggi fiscali, e Hong Kong ha reso obbligatoria la licenza per le criptovalute. Negli USA, l'approccio regolamentare è cambiato con l'elezione di Trump, mentre il Regno Unito ha perso slancio nella sua ambizione di hub cripto, nonostante Londra rimanga attraente per le startup fintech.
Negli ultimi tempi, paesi come il Kazakhstan, le Maldive e il Pakistan hanno manifestato l'intenzione di diventare hub per le criptovalute, puntando a sviluppare le proprie economie digitali. Tradizionalmente, queste nazioni non erano tra le prime scelte per le aziende del settore, anche se il Kazakhstan ha avuto un periodo di notorietà come meta per i miner di Bitcoin dopo il divieto di mining in Cina.
I centri finanziari affermati, invece, sono in competizione per diventare il principale hub globale per le criptovalute, cercando di trovare un equilibrio tra regolamentazione, talento, capitale e infrastrutture. Singapore si distingue in questo contesto grazie alla sua favorevole legislazione e al suo rigoroso quadro normativo, che include il Payment Services Act, uno dei primi regolamenti completi in Asia per le attività criptovalutarie. Nonostante alcune recenti difficoltà legate a politiche di immigrazione e assunzione, Singapore continua ad attrarre aziende grazie a tasse basse e trasparenti e a servizi professionali di alta qualità.
Il Dubai, con la sua Virtual Assets Regulatory Authority, offre un regime di licenze chiaro e stimolante per le aziende, attirando l'attenzione di exchange come Binance. I vantaggi fiscali e l'accesso facilitato ai servizi bancari hanno reso Dubai una scelta allettante per le imprese del settore. Hong Kong, invece, ha recentemente aggiornato il suo regime di licenze da volontario a obbligatorio, aprendo la strada anche agli investitori al dettaglio e introducendo ETF su Bitcoin ed Ether, un passo importante verso la creazione di un hub criptovalutario.
Negli Stati Uniti, con l'elezione di Donald Trump, si è assistito a un cambiamento significativo nell'approccio regolamentare verso il settore delle criptovalute. Dopo anni di conflitti legali sotto la guida di Gary Gensler, le aziende statunitensi stanno riprendendo vigore, riaprendo i servizi in dollari e cercando di integrarsi nel sistema finanziario tradizionale. Tuttavia, nel Regno Unito, nonostante un'iniziale spinta per diventare un hub globale per le criptovalute, il focus politico sembra essersi affievolito, sebbene Londra rimanga un luogo attraente per le startup grazie alla sua propensione per l'innovazione fintech.