🟨"Miner di Bitcoin: dalla crisi all'AI"

Giorno: 23 luglio 2025 | Ora : 17:12 Il Bitcoin halving del 2024 ha ridotto la ricompensa a 3,125 BTC, impattando le entrate dei miner già in difficoltà per costi energetici crescenti. Molti stanno riconvertendo i propri centri dati per l'AI, offrendo servizi cloud e affittando capacità computazionale. Esempi includono Core Scientific, che ha siglato un contratto da 3,5 miliardi con CoreWeave, e Hut 8, che ha lanciato Highrise AI. Modelli ibridi come quelli di Hive e Iren stanno emergendo, ma l'ingresso nell'AI comporta rischi significativi. Alcuni, come Canaan, rimangono focalizzati solo sul mining di Bitcoin.
La riduzione della ricompensa per blocco a 3,125 BTC durante il Bitcoin halving del 2024 ha avuto un impatto significativo sulle entrate dei miner, che si sono trovati a fronteggiare costi energetici in aumento e una concorrenza crescente. Molti di loro hanno cominciato a esplorare nuove fonti di reddito, ripensando le loro strutture già esistenti. Data la crescente domanda di capacità computazionale per l'intelligenza artificiale, diversi miner hanno iniziato a riconvertire i loro centri dati, dotandosi di GPU per supportare le operazioni di AI.
L'intelligenza artificiale richiede infatti una notevole potenza di calcolo, specialmente per l'addestramento di modelli linguistici complessi e per l'esecuzione di strumenti aziendali basati su AI. Nella corsa alla conquista di infrastrutture ad alte prestazioni, le aziende minerarie di Bitcoin stanno approfittando della loro esperienza nel settore energetico, offrendo servizi cloud per l'AI o affittando capacità in eccesso. Questa diversificazione consente loro di generare flussi di entrate più stabili e meno influenzati dalla volatilità del Bitcoin.
Un caso esemplare è quello di Core Scientific, che ha saputo adattarsi alla crisi con una strategia incentrata sull'AI. Dopo aver affrontato difficoltà finanziarie e aver presentato istanza di fallimento nel 2022, la società ha ristrutturato le proprie operazioni e nel 2024 ha firmato un contratto da 3,5 miliardi di dollari con CoreWeave, un'azienda di cloud computing AI. Questo accordo ha permesso a Core Scientific di utilizzare parte della sua infrastruttura per supportare esigenze di calcolo ad alte prestazioni, riducendo così la dipendenza esclusiva dal mining di Bitcoin.
Altre aziende, come Hut 8, hanno adottato un modello di business ibrido, mantenendo il mining di Bitcoin come attività principale mentre sfruttano l'AI come fonte secondaria di reddito. Nel 2024, Hut 8 ha lanciato Highrise AI, offrendo servizi di GPU-as-a-Service, dimostrando come sia possibile combinare stabilità e crescita nel mercato delle criptovalute.
Modelli ibridi come quello di Hive e Iren stanno guadagnando terreno, dimostrando che è possibile aumentare le entrate dall'AI senza abbandonare le radici del mining di Bitcoin. Hive ha realizzato un investimento significativo in cluster GPU, triplicando le sue entrate dall'AI in un anno, mentre Iren ha ampliato il suo parco macchine da 248 a oltre 4,300 GPU, generando nel frattempo redditi sia dal mining che dai servizi cloud AI.
Tuttavia, l'ingresso nel mercato dell'AI comporta anche rischi significativi per i miner. È fondamentale valutare i costi di infrastruttura rispetto ai ritorni, la stabilità dei clienti e la gestione della potenza elettrica, oltre a considerazioni sulla conformità normativa e sulla concorrenza di mercato. Pertanto, mentre alcuni miner si stanno adattando con successo, altri come Canaan hanno scelto di concentrarsi esclusivamente sulle loro competenze nel mining di Bitcoin, allontanandosi dall'AI.