🟥 "Mercati Asiatici: Rialzo generale, ma Giappone in difficoltà"

🟥 "Mercati Asiatici: Rialzo generale, ma Giappone in difficoltà"

Giorno: 21 maggio 2025 | Ora: 11:18:20 Le borse asiatiche hanno chiuso per lo più in rialzo, nonostante un calo dei mercati giapponesi a causa di un yen forte e dati deboli sulle esportazioni. Le azioni cinesi e sudcoreane hanno registrato guadagni, mentre i mercati australiani sono saliti grazie al settore bancario. I titoli USA hanno visto una leggera flessione. Prezzi del petrolio in aumento per tensioni geopolitiche, oro in crescita per incertezze fiscali.


Le borse asiatiche hanno chiuso prevalentemente in rialzo mercoledì, con i mercati giapponesi che hanno registrato performance inferiori a causa del rafforzamento dello yen, alimentato dalle aspettative di un aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone, mentre i dati hanno mostrato che la crescita delle esportazioni del Giappone ha continuato a decelerare per il secondo mese consecutivo.

Il dollaro ha registrato un calo, poiché gli investitori sono preoccupati per le prospettive fiscali ed economiche degli Stati Uniti. I prezzi del petrolio sono aumentati di oltre l'1% dopo che sono emerse notizie secondo cui Israele si sta preparando a colpire le strutture nucleari iraniane, un evento che potrebbe interrompere le forniture di petrolio.

Il prezzo dell'oro ha raggiunto un massimo di 1 settimana e mezza vicino a 3.320 dollari l'oncia, in un contesto di incertezza fiscale negli Stati Uniti, mentre il piano fiscale del presidente Donald Trump avanza in Congresso.

Le azioni cinesi hanno riportato guadagni modesti, poiché Morgan Stanley ha rivisto al rialzo le previsioni sul PIL della Cina al 4,5% per il 2025, citando un allentamento delle tensioni commerciali. L'indice di riferimento Shanghai Composite è salito dello 0,21% a 3.387,51, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,62%, chiudendo a 23.827,78.

I mercati giapponesi hanno chiuso in ribasso, con uno yen più forte che ha ridotto la domanda per gli esportatori. Dati commerciali deboli, l'escalation delle tensioni geopolitiche e l'incertezza legata ai dazi hanno spinto i trader a consolidare i guadagni recenti. L'indice Nikkei ha perso lo 0,61% a 37.298,98, mentre l'indice più ampio Topix ha chiuso in calo dello 0,22% a 2.732,88.

Tokio Marine Holdings ha subito un crollo del 2,6% dopo una previsione di utili pessima, mentre Mizuho Financial Group è salita del 2,7% dopo aver annunciato la decisione di dismettere le partecipazioni incrociate.

I titoli di Seul sono aumentati drasticamente dopo due giorni di perdite. L'indice Kospi è salito dello 0,91% a 2.625,58, con le azioni nel settore bio e dell'industria pesante che hanno trainato i guadagni. La principale azienda bio Samsung Biologics è aumentata del 7,1% e il principale produttore di attrezzature per la difesa Hanwha Aerospace è salito del 4,3%.

I settori bancari hanno guidato i mercati australiani in rialzo, un giorno dopo che la Reserve Bank of Australia ha effettuato un taglio dei tassi ampiamente previsto. L'indice di riferimento S&P/ASX 200 è aumentato dello 0,52% a 8.386,80, raggiungendo il suo livello più alto in oltre tre mesi. L'indice All Ordinaries più ampio ha chiuso in aumento dello 0,45% a 8.611,70.

Al di là del Tasman, l'indice S&P/NZX-50 della Nuova Zelanda ha guadagnato lo 0,47% chiudendo a 12.703,10.

I titoli statunitensi sono scesi leggermente durante la notte, poiché gli investitori hanno venduto azioni tecnologiche dopo recenti forti guadagni. Il Dow è sceso dello 0,3%, interrompendo tre sessioni consecutive di guadagni, sotto pressione a causa dell'aumento dei rendimenti dei Treasury, mentre il presidente Trump ha intensificato la pressione sui repubblicani della Camera per approvare il suo ampio progetto di legge per estendere trilioni di dollari di tagli fiscali e ridurre la spesa pubblica. Il Nasdaq Composite, ricco di tecnologia, ha perso lo 0,4% dopo due sessioni di guadagni e l'S&P 500 è sceso dello 0,4%, interrompendo una corsa di sei giorni.