🟥 "Mercati asiatici in rialzo grazie a speranze di tagli dei tassi e tensioni in calo"

Giorno: 30 giugno 2025 | Ora: 11:20:08 Le borse asiatiche hanno chiuso per lo più in rialzo, sostenute da speranze di tagli dei tassi da parte della Fed e dal miglioramento delle tensioni in Medio Oriente. L'indice Shanghai è salito dello 0,59%, mentre il Nikkei ha raggiunto un massimo di 11 mesi. I mercati australiani e neozelandesi hanno registrato modesti guadagni. Negli USA, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso a nuovi massimi record.
Le borse asiatiche hanno chiuso per lo più in rialzo lunedì, sostenute dalla speranza di tagli dei tassi da parte della Fed e dal miglioramento delle tensioni in Medio Oriente, che hanno stimolato l'appetito degli investitori per asset più rischiosi.
Con la scadenza del 9 luglio in avvicinamento, i trader hanno anche valutato l'impatto probabile della guerra commerciale del presidente statunitense Donald Trump sull'economia mondiale. Nel trading asiatico, il dollaro USA ha mantenuto una pressione al ribasso, mentre l'oro ha raggiunto quasi i 3.300 dollari per oncia, mentre i prezzi del petrolio sono scesi in previsione di un aumento dell'offerta OPEC+.
L'indice Shanghai Composite della Cina è salito dello 0,59% a 3.444,43 punti, incoraggiato da rinnovate speranze per un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Al contrario, l'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,87% a 24.072,28 punti, dopo che nuovi dati hanno mostrato una contrazione dell'attività manifatturiera in Cina per il terzo mese consecutivo a giugno, a causa di una domanda debole.
I mercati giapponesi hanno chiuso ai massimi di oltre 11 mesi grazie all'ottimismo degli investitori riguardo le trattative commerciali in corso. Gli investitori hanno trascurato i dati che hanno mostrato un incremento della produzione industriale giapponese inferiore alle attese a maggio. L'indice Nikkei è aumentato dello 0,84% a 40.487,39, il livello di chiusura più alto dal 17 luglio, mentre l'indice Topix più ampio ha registrato un incremento dello 0,43% a 2.852,84.
I titoli tecnologici hanno guidato la lista dei guadagni, con le azioni del gruppo SoftBank in aumento del 4,3%. Le case automobilistiche Honda e Toyota hanno visto una diminuzione compresa tra l'1% e il 2% dopo che il presidente Trump ha accusato il Giappone di pratiche commerciali "sleali" nel settore automobilistico con gli Stati Uniti.
Le azioni di Seul hanno interrotto una serie di due giorni in ribasso mentre gli investitori attendevano sviluppi nelle negoziazioni tariffarie tra Corea del Sud e Stati Uniti. L'indice Kospi ha chiuso in aumento dello 0,52% a 3.071,70, trainato dai guadagni nel settore chimico.
I mercati australiani hanno registrato guadagni modesti, sostenuti dal rimbalzo dei titoli sanitari dopo un minimo di sei settimane. I prezzi più bassi del minerale di ferro hanno pesato sul settore minerario, limitando i guadagni complessivi. L'indice benchmark S&P/ASX 200 è aumentato dello 0,33% a 8.542,30, mentre l'indice All Ordinaries più ampio è salito dello 0,34% a 8.773.
In Nuova Zelanda, l'indice benchmark S&P/NZX-50 è aumentato dello 0,15% a 12.602,82, supportato dall'ottimismo riguardo le negoziazioni commerciali globali.
Negli Stati Uniti, le azioni sono avanzate venerdì dopo che un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno firmato un quadro commerciale definitivo con la Cina nell'ambito dell'accordo di Ginevra. Il raffreddamento delle tensioni in Medio Oriente e rapporti favorevoli su inflazione e sentiment dei consumatori hanno alimentato speranze per ulteriori tagli dei tassi da parte della Fed. L'S&P 500 e il Nasdaq Composite, orientato alla tecnologia, sono aumentati di circa mezzo punto percentuale, chiudendo a nuovi massimi record, sostenuti da guadagni continui nel settore dell'IA. Il Dow ha guadagnato l'1%.