🟥 (Market Recap)"Petrolio WTI stabile a 64 dollari nonostante il calo: tregua in vista per le forniture russe?"
Giorno: 2025-08-11 | Ora: 16:36:54 I futures del petrolio WTI sono rimasti vicino ai 64 dollari al barile, dopo un calo del 5,1% la scorsa settimana, il più significativo da giugno. Questo ribasso è stato influenzato dagli sforzi del Presidente Trump per risolvere la guerra in Ucraina, che hanno ridotto le preoccupazioni per le forniture russe. Trump ha programmato un summit con Putin, senza nuove sanzioni sul petrolio russo. Un potenziale accordo di pace potrebbe portare alla revoca delle sanzioni, abbassando i rischi di interruzione. I mercati attendono i rapporti dell'OPEC e delle agenzie energetiche per ulteriori indicazioni. Finora nel 2023, il petrolio è sceso di oltre il 10% a causa del ripristino della produzione da parte dell'OPEC+ e della crescita economica in rallentamento.
I futures del petrolio WTI si sono mantenuti vicino ai 64 dollari al barile lunedì, dopo un calo del 5,1% della scorsa settimana, il più consistente da fine giugno. Questo ribasso è avvenuto mentre gli sforzi del Presidente Trump per porre fine alla guerra in Ucraina hanno attenuato le preoccupazioni riguardo a possibili interruzioni delle forniture russe.
Venerdì, Trump ha annunciato un summit programmato in Alaska con Putin, segnalando che non ci sarebbero nuove sanzioni sul petrolio russo mentre continuano i colloqui. Fonti indicano che le trattative potrebbero formalizzare i guadagni territoriali di Mosca, anche se un accordo rimane incerto e richiederebbe il consenso di Ucraina ed Europa.
Un accordo di pace potrebbe portare alla revoca delle sanzioni sul petrolio russo, riducendo i rischi di interruzione delle forniture. I mercati ora attendono il rapporto mensile dell'OPEC e le previsioni dell'EIA e dell'IEA per avere nuove indicazioni sull'offerta e sulla domanda.
Fino a questo momento dell'anno, il petrolio è sceso di oltre il 10% poiché l'OPEC+ ha ripristinato la produzione più rapidamente del previsto, annullando i tagli del 2023, mentre il rallentamento della crescita economica offusca le prospettive di domanda.