🟥 (Market Recap)"Mercati Asiatici in Rialzo: Speranze di Pace tra Russia e Ucraina Spingono gli Indici"

Giorno: 2025-08-18 | Ora : 05:48:52 I mercati azionari asiatici stanno guadagnando terreno lunedì, incoraggiati dalla possibilità di una risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina. Donald Trump ha dichiarato di aver raggiunto un accordo sostanziale con Putin riguardo a garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Il mercato azionario australiano è leggermente in calo, con l'indice S&P/ASX 200 che perde 3.80 punti. In Giappone, il Nikkei 225 guadagna oltre il 0.87%, raggiungendo nuovi massimi. Altri mercati asiatici mostrano guadagni tra lo 0.2% e l'1.3%. Venerdì, i titoli USA hanno avuto una performance negativa, con cali nel Nasdaq e S&P 500.
I mercati azionari asiatici stanno principalmente guadagnando terreno lunedì, seguendo i segnali misti provenienti da Wall Street venerdì, con la speranza che la guerra tra Russia e Ucraina, in corso da oltre tre anni, possa concludersi presto. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di aver discusso con il presidente russo Putin riguardo a trasferimenti di territorio e garanzie di sicurezza per l'Ucraina, raggiungendo un accordo sostanziale. I mercati asiatici hanno chiuso prevalentemente in rialzo venerdì.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha affermato che la possibilità di un cessate il fuoco immediato "non è esclusa". La Russia, da parte sua, ha manifestato apertura a un'idea di garanzia di sicurezza per l'Ucraina simile a quella del mandato di difesa collettiva della NATO. Gli operatori di mercato ritengono che un esito positivo da questo incontro potrebbe semplificare il commercio globale, così come i mercati finanziari e delle materie prime.
Il mercato azionario australiano è leggermente in calo lunedì, in un'andamento altalenante, dopo un'apertura negativa e un breve passaggio in territorio positivo. L'indice di riferimento S&P/ASX 200 si mantiene sopra il livello di 8,900.00, con debolezza nei titoli minerari ed energetici. L'indice S&P/ASX 200 ha perso 3.80 punti, pari allo 0.04%, portandosi a 8,934.80. Tra i principali minerari, Rio Tinto, Fortescue e BHP Group stanno perdendo quasi l'1% ciascuno, mentre Mineral Resources guadagna quasi l'1%.
Nel settore energetico, i titoli sono prevalentemente in calo. Santos perde oltre l'1%, mentre Woodside Energy, Beach Energy e Origin Energy scendono dello 0.2-0.3%. Tra i titoli tecnologici, Afterpay e Zip sono in calo di quasi l'1%, mentre Xero segna una diminuzione dello 0.2%. Al contrario, WiseTech Global guadagna lo 0.1% e Appen oltre l'1%.
Tra i titoli bancari, il National Australia Bank avanza quasi del 2%, Westpac dello 0.2% e Commonwealth Bank quasi dell'1%, mentre ANZ Banking perde l'1.5%. In altre notizie, i titoli di DigiCo Infrastructure REIT crollano di quasi il 10% dopo aver riportato utili al di sotto delle aspettative.
Il mercato azionario giapponese sta registrando guadagni significativi lunedì, estendendo i guadagni della sessione precedente, con il Nikkei 225 che supera il livello di 43,750 e raggiunge nuovi massimi storici. L'indice di riferimento Nikkei 225 ha chiuso la mattinata a 43,757.84, in aumento di 379.53 punti, pari allo 0.87%. Tra i principali guadagni vi sono Honda, che cresce di oltre l'1%, e Toyota, che segna un aumento di quasi il 2%.
Nel settore tecnologico, titoli come Advantest e Tokyo Electron sono in calo, mentre nel settore bancario, Sumitomo Mitsui Financial e Mitsubishi UFJ Financial scendono quasi del 2%. D'altro canto, Panasonic e Canon guadagnano leggermente, mentre Sony segna un calo di oltre il 2%.
In altre parti dell'Asia, mercati come Nuova Zelanda, Cina, Hong Kong, Malesia e Taiwan registrano guadagni tra lo 0.2% e lo 0.8%, mentre Singapore, Corea del Sud e Indonesia crescono tra lo 0.4% e l'1.3% ciascuno.
Negli Stati Uniti, venerdì i titoli hanno mostrato una performance prevalentemente negativa, con il Nasdaq e l'S&P 500 in calo, mentre il Dow ha registrato un modestissimo guadagno. Il prezzo del petrolio greggio è sceso, in attesa dell'incontro tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia, che alla fine non ha portato a risultati significativi.