🟥 (Market Recap)"Fed: Inflazione in cima ai rischi, tassi potrebbero scendere"

Giorno: 20 agosto 2025 | Ora: 21:02:25 Il verbale dell'ultima riunione della Federal Reserve ha evidenziato che, sebbene il rischio inflazionistico rimanga una preoccupazione principale, alcuni ufficiali temono il calo dell'occupazione. Durante l'incontro del 29-30 luglio, la Fed ha deciso di mantenere i tassi invariati, ma i Governatori Waller e Bowman hanno preferito un abbassamento di 25 punti base, ritenendo che l'inflazione fosse vicina all'obiettivo del 2%. Hanno anche sottolineato l'aumento del rischio per l'occupazione e che la Fed deve rispondere tempestivamente a sviluppi economici. La prossima riunione è il 16-17 settembre, con un'82,9% di probabilità di un taglio dei tassi.
Il verbale dell'ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve ha rivelato che la maggior parte degli ufficiali considera ancora il rischio al rialzo dell'inflazione come la minaccia principale per le prospettive economiche, sebbene alcuni siano più preoccupati per il rischio al ribasso per l'occupazione.
Durante l'incontro del 29-30 luglio, la Fed ha annunciato la sua attesa decisione di mantenere i tassi di interesse invariati, ma i Governatori Christopher Waller e Michelle Bowman hanno espresso la preferenza di abbassarli di 25 punti base. I verbali hanno indicato che Waller e Bowman ritenevano che l'inflazione si stesse avvicinando all'obiettivo del 2% della Fed, escludendo gli effetti dei dazi, e che gli aumenti delle tariffe sarebbero improbabili avere effetti persistenti sull'inflazione.
Inoltre, hanno valutato che il rischio al ribasso per l'occupazione era aumentato in modo significativo con il rallentamento della crescita dell'attività economica e della spesa dei consumatori, e che alcuni dati in arrivo indicavano un indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro.
Bowman ha anche espresso la sua opinione che intraprendere azioni per iniziare a muovere il tasso di politica monetaria verso il suo livello neutro in modo graduale avrebbe potuto proteggere proattivamente contro un ulteriore indebolimento dell'economia e il rischio di danni al mercato del lavoro.
Per quanto riguarda le prospettive sui tassi, quasi tutti i partecipanti hanno concordato che la Fed fosse ben posizionata per rispondere in modo tempestivo a potenziali sviluppi economici. È stato anche sottolineato che la politica monetaria sarebbe stata informata da una vasta gamma di dati in arrivo, dalle prospettive economiche e dall'equilibrio dei rischi.
I partecipanti hanno notato che ci vorrà tempo per avere maggiore chiarezza sulla grandezza e sulla persistenza degli effetti dei dazi sull'inflazione. Tuttavia, alcuni hanno enfatizzato che si potrebbe apprendere molto nei prossimi mesi dai dati in arrivo, aiutando a informare la valutazione dell'equilibrio dei rischi e l'impostazione appropriata del tasso dei fondi federali.
Allo stesso tempo, alcuni hanno osservato che non sarebbe stato fattibile o appropriato attendere una completa chiarezza sugli effetti dei dazi sull'inflazione prima di adeguare la posizione della politica monetaria.
La prossima riunione di politica monetaria della Fed è programmata per il 16-17 settembre, con lo strumento FedWatch del CME Group che attualmente indica un'82,9% di probabilità che la banca centrale abbassi i tassi di un quarto di punto.