🟨"Le Stablecoin Sotto Accusa: Il Rapporto della BIS Svela Limiti Fondamentali"

Giorno: 27 giugno 2025 | Ora: 14:04 Un rapporto della Banca per i Regolamenti Internazionali (BIS) critica le stablecoin, evidenziando che non soddisfano i criteri di “singolarità”, “elasticità” e “integrità” necessari per una moneta efficace. Descritte come strumenti finanziari più che moneta, le stablecoin presentano vulnerabilità a crimini finanziari. Sebbene riconosciuta la loro utilità, la BIS sostiene un ruolo limitato e regolamentato per esse. La tokenizzazione è vista come un'innovazione positiva. Critiche sono arrivate dalla comunità cripto, definendo la BIS come eccessivamente negativa nei confronti delle criptovalute.
Un nuovo rapporto della Banca per i Regolamenti Internazionali (BIS) mette in discussione l'idea che le stablecoin possano fungere da vera moneta in un sistema finanziario moderno. Secondo il Rapporto Economico Annuale 2025 della BIS, le stablecoin non superano i test fondamentali di “singolarità”, “elasticità” e “integrità”, che sono criteri cruciali per definire strumenti monetari efficaci. La BIS descrive le stablecoin come “strumenti digitali al portatore” che somigliano più a beni finanziari che a vera moneta.
Contrariamente alla moneta sostenuta da banche centrali, che viene accettata “al valore nominale” senza controlli di background, le stablecoin sono emesse da entità private e spesso scambiate a tassi fluttuanti. Ciò mina il principio fondamentale di singolarità monetaria.
Il secondo test, l'elasticità, è cruciale per assorbire urti e soddisfare le richieste di pagamenti di grande valore. Il rapporto sottolinea che “qualsiasi ulteriore fornitura di stablecoin richiede quindi un pagamento completo anticipato da parte dei suoi detentori”, paragonandolo a un “rigido sistema di pagamento anticipato” che contrasta con la flessibilità dei moderni sistemi bancari, dove le banche centrali forniscono liquidità secondo necessità.
Il terzo fallimento significativo riguarda l'integrità. Il rapporto afferma che il design delle stablecoin, in particolare quelle transazionate tramite portafogli non ospitati su blockchain pubbliche, le rende vulnerabili a crimini finanziari. Le stablecoin presentano notevoli carenze nel promuovere l'integrità del sistema monetario, evidenziando la loro esposizione al riciclaggio di denaro, all'evasione delle sanzioni e al finanziamento del terrorismo.
Sebbene si riconosca la continua domanda di stablecoin per caratteristiche come l'accessibilità transfrontaliera e i costi di transazione inferiori, la BIS sostiene che questi strumenti dovrebbero avere solo un ruolo limitato e ben regolamentato. Il rapporto avverte che “la società può riapprendere le lezioni storiche riguardo alle limitazioni di una moneta insana”. Azioni decise da parte delle banche centrali e di altre autorità pubbliche possono orientare il sistema finanziario nella giusta direzione, in collaborazione con il settore finanziario.
Dopo la pubblicazione del rapporto, Circle, l'azienda dietro USDC, ha visto il suo titolo scendere di oltre il 15%, raggiungendo i 222 dollari, dopo aver toccato un massimo storico di 299 dollari il giorno precedente. Nonostante il giudizio severo sulle stablecoin, il rapporto della BIS ha elogiato la tokenizzazione come un'“innovazione trasformativa” per il sistema monetario e finanziario di nuova generazione, affermando che la tokenizzazione si basa sul sistema finanziario attuale piuttosto che sostituirlo.
Nel frattempo, alcuni membri della comunità cripto hanno affermato che non sorprende che il documento della BIS sia generalmente negativo sulle stablecoin, dato che si tratta di un “organo di regolamentazione di proprietà delle banche centrali globali”. “La BIS è isterica nella sua opposizione alle criptovalute”, ha scritto Jim Walker, economista capo di Aletheia Capital Limited. “Il primo criterio, sostenuto da una banca centrale, dovrebbe renderlo un argomento di scherno, date le storiche inefficienze di quelle istituzioni in tutto il mondo.”