Giorno: 23 gennaio 2025 | Ora: 17:10

Analisi del Prezzo del Petrolio WTI e le Politiche Energetiche di Trump

Il prezzo del petrolio WTI è sceso a 75 dollari al barile mentre il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, interveniva al forum di Davos, concentrandosi sulle politiche energetiche. Questo articolo esplorerà le dichiarazioni di Trump, i dati sulle scorte di petrolio e le reazioni del mercato.

Le Dichiarazioni di Trump a Davos

Durante il suo intervento, Trump ha messo in evidenza le sue azioni esecutive iniziali, tra cui la dichiarazione di un'emergenza energetica nazionale per "sbloccare l'oro liquido sotto i nostri piedi". Ha anche sottolineato l'importanza dello sviluppo del petrolio e del gas statunitensi come parte fondamentale dei piani della sua amministrazione per ridurre i costi per i consumatori.

Politiche Energetiche e Accordi Internazionali

Trump ha elencato diverse misure, tra cui il ritiro dall'accordo di Parigi sul clima e l'abrogazione di quella che ha definito la “truffa verde”. Questi passaggi evidenziano un approccio fortemente favorevole all'industria energetica tradizionale, contrapponendosi a politiche più ecologiche. La sua amministrazione ha posto l'accento sullo sviluppo energetico come un pilastro centrale delle sue strategie economiche.

Incremento delle Scorte di Petrolio e Reazioni del Mercato

Nel frattempo, i dati provenienti dall'American Petroleum Institute hanno mostrato un aumento delle scorte di petrolio grezzo statunitensi di 1 milione di barili nella scorsa settimana, insieme a un notevole incremento delle scorte di carburante, con cifre ufficiali ancora in attesa di pubblicazione. Questo aumento delle scorte ha generato preoccupazioni nel mercato.

Preoccupazioni per le Politiche Commerciali

I mercati rimangono cauti riguardo ai potenziali spostamenti politici di Trump, inclusi i minacciati dazi commerciali mirati a Cina, Canada e Messico, oltre a possibili sanzioni aggiuntive contro la Russia. In risposta a queste incertezze, le spedizioni di petrolio canadese verso gli Stati Uniti sono aumentate, anticipando la possibilità di futuri dazi.