🟨"HydraDAO: Innovazione nella Riparazione della Spina Dorsale nei Ratti"
Giorno: 2025-05-06 | Ora: 13:47 HydraDAO ha sviluppato una tecnica per riparare spina dorsali recise in ratti, consentendo loro di camminare dopo solo cinque giorni. Utilizzando fusogeni come il neuro-PEG, il progetto ha raccolto 380.700 USDC e punta a esperimenti su umani, ma richiede cautela e ulteriori conferme.
HydraDAO, un'organizzazione decentralizzata autonoma, ha annunciato che i suoi ricercatori hanno sviluppato una tecnica innovativa per riparare spina dorsali recise in ratti. In un post del 5 maggio, il progetto di scienza decentralizzata ha rivelato che ratti con spina dorsale completamente transezionata sono riusciti a camminare di nuovo, con un recupero che ha richiesto solo cinque giorni.
Il progetto in questione, guidato da Michael Lebenstein-Gumovski, ha raccolto 380.700 USDC da donatori e si concentra sull'uso di fusogeni, sostanze chimiche in grado di fondere membrane cellulari, per riconnettere fibre nervose recise. Tra queste, è stato utilizzato il polietilene glicole (PEG), combinato con un biopolimero chiamato chitosano, per creare un composto noto come neuro-PEG, che può solidificarsi rapidamente tramite luce.
Questa innovazione consente di formare un'impalcatura solida in grado di saldare la spina dorsale in modo più permanente rispetto a soluzioni liquide. Inoltre, il team ha implementato tecniche di neuroprotezione per prevenire danni ulteriori ai tessuti nervosi. Uno studio del 2023 ha dimostrato che i maiali trattati con questo composto hanno recuperato la mobilità in due mesi, aprendo così la strada a potenziali esperimenti su esseri umani.
La proposta di HydraDAO prevede anche flussi di reddito tramite kit chirurgici specializzati e formazione per personale medico. Tuttavia, è importante notare che, nonostante i risultati promettenti, è necessario procedere con cautela fino a quando altri gruppi di ricerca non riprodurranno in modo indipendente questi risultati. HydraDAO ha promesso ulteriori esperimenti per valutare la connettività tra il cervello e la parte inferiore della spina dorsale, il che potrebbe aumentare la credibilità dei risultati ottenuti.
In conclusione, sebbene il progetto del team Dowell si basi su ricerche consolidate, è fondamentale mantenere un approccio critico e attendere ulteriori sviluppi per determinare se questa tecnica possa diventare clinicamente valida per il trattamento di infortuni spinali nel mondo reale.
