🟨"Giappone: nuova riforma fiscale per criptovalute e possibili ETF"

🟨"Giappone: nuova riforma fiscale per criptovalute e possibili ETF"

Giorno: 26 giugno 2025 | Ora: 14:23 L'Agenzia dei Servizi Finanziari del Giappone (FSA) propone di classificare le criptovalute come "prodotti finanziari", aprendo la strada per ETF e introducendo una tassa uniforme del 20% sui redditi digitali. Questa riforma mira a rendere l'investimento in criptovalute più attraente, allineando il Giappone con le tendenze globali. Inoltre, grandi istituzioni finanziarie stanno già investendo in criptovalute, mentre collaborazioni per stablecoin sono in corso.


L'Agenzia dei Servizi Finanziari del Giappone (FSA) ha proposto una riforma significativa nella classificazione delle criptovalute, che potrebbe aprire la strada al lancio di fondi negoziati in borsa (ETF) per criptovalute e introdurre una tassa uniforme del 20% sui redditi da attività digitali. Questa proposta, presentata martedì, suggerisce di riconoscere le criptovalute come "prodotti finanziari" nell'ambito della Legge sugli Strumenti Finanziari e sul Commercio (FIEA), lo stesso quadro normativo che regola i titoli e i prodotti finanziari tradizionali.

La nuova classificazione potrebbe anche modificare l'attuale sistema fiscale progressivo del Giappone, che tassa i guadagni da criptovalute con aliquote fino al 55%, portandolo a un'aliquota uniforme del 20%, in linea con il trattamento delle azioni. Questo cambiamento potrebbe rendere più attraente l'investimento in criptovalute sia per gli investitori al dettaglio che per quelli istituzionali. Tale iniziativa è parte della più ampia strategia di "Nuovo Capitalismo" del governo giapponese, che mira a posizionare il paese come un'economia guidata dagli investimenti.

Il movimento arriva in un contesto di crescente interesse per le criptovalute come asset di investimento legittimo. Secondo la FSA, più di 12 milioni di conti di criptovalute domestici erano attivi a gennaio 2025, con asset detenuti su piattaforme che superano i 5 trilioni di yen giapponesi (circa 34 miliardi di dollari). Nella proposta, la FSA ha anche rivelato che la proprietà di criptovalute supera la partecipazione in alcuni prodotti finanziari tradizionali, come i cambi e le obbligazioni societarie, soprattutto tra gli investitori al dettaglio più esperti in tecnologia.

Inoltre, la proposta risponde all'aumento dell'impegno istituzionale a livello globale. La FSA ha citato dati che mostrano che oltre 1.200 istituzioni finanziarie, inclusi fondi pensione statunitensi e Goldman Sachs, detengono ora ETF Bitcoin spot quotati negli Stati Uniti. I regolatori giapponesi mirano a supportare sviluppi simili a livello domestico, soprattutto mentre i flussi di fondi globali verso le criptovalute continuano ad espandersi.

In aprile, il Sumitomo Mitsui Financial Group (SMBC), TIS Inc, Ava Labs e Fireblocks hanno firmato un Memorandum d'Intesa per esplorare la commercializzazione delle stablecoin in Giappone. La collaborazione si concentrerà sull'emissione di stablecoin legate sia al dollaro statunitense che allo yen giapponese. Il gruppo prevede anche di esaminare l'uso delle stablecoin per regolare asset del mondo reale tokenizzati, come azioni, obbligazioni e immobili.

Nel mese di marzo, il Giappone ha anche rilasciato la sua prima licenza che consente a un'azienda di operare con stablecoin, concessa a SBI VC Trade, una controllata del conglomerato finanziario locale SBI, che ha dichiarato di prepararsi a supportare il USDC di Circle.