🟥 "Dollaro in ascesa grazie all'accordo tariffario tra Stati Uniti e Cina: i mercati respirano e le preoccupazioni per la recessione globale si attenuano"

🟥 "Dollaro in ascesa grazie all'accordo tariffario tra Stati Uniti e Cina: i mercati respirano e le preoccupazioni per la recessione globale si attenuano"

Giorno: 13 maggio 2025 | Ora: 03:38 Il dollaro ha guadagnato forza dopo l'accordo tariffario tra Stati Uniti e Cina, che ha ridotto le tariffe per 90 giorni, alleviando timori di recessione globale. Lo yen e l'euro hanno perso terreno, mentre i rendimenti dei Treasury sono aumentati. Le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed sono diminuite. Nel settore cripto, il bitcoin ha raggiunto i massimi da gennaio, mentre l'ether è in calo.


Il dollaro ha mantenuto forti guadagni martedì, mentre gli investitori hanno accolto con favore un accordo tariffario tra Stati Uniti e Cina, che ha contribuito a rallentare la guerra commerciale tra le due maggiori economie del mondo, alimentando timori di una recessione globale. Washington e Pechino hanno annunciato lunedì un'intesa per ridurre le massive tariffe imposte reciprocamente per 90 giorni, scatenando un rally di sollievo sui mercati che ha coinvolto le azioni globali e ha fatto impennare il dollaro.

Rodrigo Catril, stratega senior di FX presso il National Australia Bank, ha commentato che l'accordo supera le aspettative del mercato, suggerendo che l'amministrazione statunitense è sensibile all'impatto delle tariffe sull'economia. Nel contesto valutario, lo yen e l'euro si sono rivelati tra i maggiori perdenti contro un dollaro in ripresa. Il dollaro si attestava a 148,29 yen e a 0,8448 contro il franco svizzero, dopo un'impennata rispettivamente del 2,1% e dell'1,6% nella sessione precedente.

Il euro ha guadagnato lo 0,1% a 1,1095 dollari, avendo subito una flessione dell'1,4% lunedì. Catril ha osservato che, sebbene i grandi movimenti siano già stati visti, ci sia spazio per un'estensione di tali movimenti, in particolare per euro e yen, nelle prossime settimane. Nel frattempo, la sterlina è rimasta pressoché invariata a 1,3178 dollari, dopo un calo dell'1% lunedì.

Il dollaro australiano è aumentato dello 0,04% a 0,6374 dollari, ma si mantiene vicino a un minimo di due settimane, mentre il dollaro neozelandese è salito dello 0,08% a 0,5862, pur restando vicino a un minimo di un mese. Contro un paniere di valute, il dollaro si è mantenuto vicino a un massimo di un mese, attestandosi a 101,67.

La de-escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha portato i trader a ridurre le scommesse su tagli ai tassi da parte della Federal Reserve, in quanto i policy maker sarebbero sotto meno pressione per allentare la politica monetaria al fine di sostenere la crescita. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati di conseguenza, con il rendimento a due anni stabile vicino a un massimo di un mese al 3,9977% e il rendimento benchmark a dieci anni all'4,4551%.

Le aspettative del mercato ora indicano circa 56 punti base di tagli della Fed entro dicembre. David Doyle, capo economista di Macquarie, ha osservato che la Fed si è concentrata sull'aumento dell'incertezza, ma l'annuncio potrebbe rimuovere alcuni dei rischi al ribasso che erano presenti se le tariffe più elevate fossero rimaste in vigore.

Nel settore delle criptovalute, il bitcoin è stato scambiato a 102.590,75 dollari, dopo essere salito ai massimi da gennaio 31 nella sessione precedente. L'ether è diminuito dello 0,4% a 2.476,21 dollari, ma rimane vicino a un massimo di oltre due mesi raggiunto lunedì.