🟨CRYPTO REPORT: "Giurati al lavoro: il destino di Roman Storm in bilico"

🟨CRYPTO REPORT: "Giurati al lavoro: il destino di Roman Storm in bilico"

Giorno: 31 Luglio 2025 | Ora: 01:32 PM I giurati devono decidere il destino di Roman Storm, co-fondatore di Tornado Cash, accusato di riciclaggio di denaro e violazione di sanzioni. Se condannato, rischia fino a 40 anni di carcere. L'accusa sostiene che ha facilitato attività illegali, mentre la difesa argomenta che non intendeva aiutare i criminali. Ora la giuria è pronta per deliberare.


I giurati sono ora chiamati a decidere il destino di Roman Storm, co-fondatore del servizio di miscelazione di criptovalute Tornado Cash, dopo che i rappresentanti dell'accusa e della difesa hanno presentato le loro arringhe finali mercoledì. Questo momento rappresenta un'importante fase del processo, in cui entrambe le parti riassumono il caso davanti a un giudice o a una giuria, cercando di persuadere per l'ultima volta prima che i giurati inizino le loro deliberazioni.

Storm è in giudizio nel Southern District di New York in un caso che potrebbe stabilire un precedente su quanto debbano rispondere i sviluppatori di software decentralizzato utilizzato illegalmente. L'accusa sostiene che Storm abbia cospirato per riciclare denaro, violato le sanzioni statunitensi e gestito un'attività di trasferimento di denaro non autorizzata. Se condannato, potrebbe affrontare fino a 40 anni di carcere. Il giudice ha già fornito le istruzioni finali alla giuria, che ora è pronta per deliberare.

Durante le sue argomentazioni, l'accusa ha sostenuto che Storm fosse colpevole di "nascondere denaro sporco" e di gestire "un'attività di trasferimento illegale", violando sanzioni contro la Corea del Nord e il gruppo Lazarus. Si è affermato che Tornado Cash fosse stato utilizzato dopo gravi violazioni della sicurezza, e che la piattaforma avesse trasferito 350 milioni di dollari da un portafoglio sanzionato.

La difesa, invece, ha sostenuto che Tornado Cash è simile ad altri prodotti tecnologici, utilizzati sia da criminali che da cittadini comuni. L'intento è stato un punto chiave, con l'argomento che non basta sapere che i criminali usano il prodotto, ma è necessario dimostrare che si intendeva aiutare attivamente i criminali. L'avvocato ha affermato che Storm non desiderava che i pirati informatici utilizzassero Tornado Cash e che non si era rallegrato per l'uso da parte degli hacker nordcoreani. Ha concluso dicendo che non si trattava di un caso di negligenza civile, ma di un problema di intenzione volontaria.