🟨"Corea del Sud: Nuove Regole Severe per le Criptovalute"

Giorno: 23 maggio 2025 | Ora: 11:16 La Corea del Sud sta introducendo regole più severe per le transazioni di criptovalute, consentendo a organizzazioni nonprofit e scambi di vendere asset digitali solo con nuovi requisiti di conformità. Le regole entreranno in vigore a giugno, con misure per prevenire il riciclaggio e stabilire standard di quotazione più rigorosi. Inoltre, si propone di lanciare uno stablecoin ancorato al won coreano per rafforzare l'autonomia finanziaria del paese.
La Corea del Sud sta inasprendo le regole riguardanti le transazioni di asset digitali mentre si prepara a consentire l'ingresso di attori istituzionali nel mercato delle criptovalute, introducendo nuove linee guida per le vendite di criptovalute da parte di organizzazioni nonprofit e standard più rigorosi per le liste degli scambi.
Il 20 maggio, la Commissione per i Servizi Finanziari (FSC) della Corea del Sud ha annunciato, durante il quarto incontro del Comitato sulle Risorse Virtuali, che sono state finalizzate misure ampie e significative. Queste nuove regole, che entreranno in vigore a giugno, permetteranno sia alle organizzazioni nonprofit che agli scambi di asset virtuali di vendere criptovalute, ma secondo nuovi standard di conformità.
Le entità nonprofit dovranno avere almeno cinque anni di storia finanziaria certificata per poter ricevere e vendere donazioni in asset virtuali. Inoltre, dovranno costituire Comitati interni di Revisione delle Donazioni per valutare l'adeguatezza di ogni donazione e la strategia di liquidazione. Per ridurre i rischi di riciclaggio di denaro, tutte le donazioni dovranno essere indirizzate attraverso conti di scambio verificati in won coreano, con la responsabilità di verifica affidata a banche, scambi e alle stesse organizzazioni nonprofit.
Inoltre, solo le criptovalute quotate su almeno tre scambi nazionali principali saranno idonee, e la liquidazione è prevista immediatamente al momento della ricezione. Gli scambi di criptovalute potranno liquidare le commissioni degli utenti pagate in cripto, ma solo per coprire i costi operativi, con vendite limitate a un massimo del 10% dell'importo totale pianificato. Saranno consentite vendite solo per i primi 20 token per capitalizzazione di mercato su cinque scambi basati su won, e sarà vietato agli scambi vendere token sulle proprie piattaforme per evitare conflitti di interesse.
La Corea del Sud sta anche inasprendo gli standard per la quotazione degli asset digitali. Le nuove regole mirano a contenere l'instabilità derivante da improvvisi picchi di prezzo, richiedendo una fornitura circolante minima prima che un token possa essere scambiato e imponendo restrizioni temporanee sugli ordini di mercato dopo la quotazione. I cosiddetti token zombie (con basso volume e scarse capitalizzazioni di mercato) e i memecoins privi di utilità chiara subiranno maggiori controlli, con gli scambi tenuti a rimuovere i token che non soddisfano i parametri di liquidità o di coinvolgimento della comunità.
A partire da giugno, gli scambi e le organizzazioni nonprofit potranno richiedere conti con nome reale per facilitare queste vendite. Più avanti quest'anno, la FSC prevede di estendere i conti con nome reale a società quotate e investitori professionali.
Nel frattempo, il leader del Partito Democratico della Corea del Sud, Lee Jae-myung, ha proposto il lancio di uno stablecoin ancorato al won coreano, con l'obiettivo di limitare la fuga di capitali e rafforzare l'autonomia finanziaria del paese. Durante un recente forum politico, Lee ha affermato che uno stablecoin basato sul won potrebbe aiutare a mantenere la ricchezza domestica e ridurre la dipendenza da valute digitali sostenute da stranieri come USDt e USDC.
Questa iniziativa fa parte di un'iniziativa più ampia di Lee per riforme sugli asset digitali, che include anche la legalizzazione di fondi negoziati in borsa (ETFs) per le criptovalute. Il suo rivale, Kim Moon-soo del partito al governo, ha espresso sostegno per l'introduzione di ETF per criptovalute, segnalando un moto bipartisan sulla questione.