🟥 "Cina risponde alle accuse statunitensi: impegno per il consenso di Ginevra e richiesta di rispetto reciproco"

Giorno: 2025-06-03 | Ora: 09:20:23 Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha risposto alle accuse statunitensi riguardo alla violazione del consenso di Ginevra, ribadendo l'impegno della Cina a rispettarlo. Ha criticato le azioni americane, come il controllo delle esportazioni di chip, definendole ingiustificate e dannose. Ha esortato gli USA a rispettare la verità e a correggere le proprie politiche.
Posizione della Cina riguardo alle accuse statunitensi
Secondo quanto riportato dal Beijing Daily, il 3 giugno, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha tenuto una conferenza stampa regolare in risposta alle recenti affermazioni degli Stati Uniti. Un giornalista ha chiesto chiarimenti sulle accuse americane secondo cui la Cina avrebbe violato il consenso raggiunto durante i colloqui economici di Ginevra tra Cina e Stati Uniti, adottando una serie di azioni negative.
Impegno della Cina per il consenso di Ginevra
Lin Jian ha sottolineato che il portavoce del Ministero del Commercio aveva già chiarito la posizione rigorosa della Cina. Ha ribadito che il consenso di Ginevra è stato raggiunto tra le due parti sulla base del rispetto reciproco e della consultazione equa, e che la Cina è impegnata a rispettare tale consenso in modo responsabile.
Critiche alle azioni americane
Lin Jian ha anche evidenziato che gli Stati Uniti, senza alcuna prova concreta, hanno diffamato e accusato la Cina, implementando misure estreme come il controllo delle esportazioni di chip verso la Cina e la sospensione della vendita di software e progettazione di chip. Queste azioni, secondo Lin, non solo violano il consenso di Ginevra, ma ledono anche i diritti legittimi della Cina, che ha già presentato una ferma opposizione.
Richiesta di rispetto e verità
Il portavoce ha concluso affermando che la pressione e le minacce non sono il modo corretto per interagire con la Cina. Ha esortato gli Stati Uniti a rispettare i fatti, a smettere di diffondere informazioni false e a correggere le loro politiche errate, invitandoli ad adottare azioni concrete per mantenere il consenso reciproco.