🟨"Bitcoin: Un Terzo Controllato da Tesorerie Centralizzate"

Giorno: 13 giugno 2025 | Ora: 07:02 Recenti ricerche rivelano che quasi un terzo dell'offerta di Bitcoin è controllato da tesorerie centralizzate, come governi e aziende, con un aumento del 924% negli ultimi dieci anni. Questo riflette una crescente considerazione del Bitcoin come riserva di valore. Tuttavia, le borse centralizzate detengono gran parte di questa quantità. I primi adottanti continuano a influenzare il mercato, mentre le tesorerie sovrane, pur mostrando movimenti rari, possono influenzare i prezzi. La trasformazione verso un'infrastruttura istituzionale indica una maggiore maturità del mercato.
Secondo recenti ricerche condotte da Gemini e Glassnode, quasi un terzo dell'offerta di Bitcoin è detenuto e controllato da tesorerie centralizzate, con i primi adottanti che mantengono una quota sproporzionata. Le tesorerie centralizzate, tra cui governi, fondi negoziati in borsa e aziende pubbliche, controllano attualmente il 30,9% dell'offerta circolante di Bitcoin, segnalando un crescente spostamento verso un'infrastruttura di livello istituzionale.
Il totale di Bitcoin detenuti da enti istituzionali e custodi è aumentato a 6,1 milioni di BTC, del valore di circa 668 miliardi di dollari ai prezzi attuali, rappresentando un incremento del 924% della fornitura detenuta da queste entità nell'ultimo decennio. Questo aumento indica che tali entità considerano l'asset come una riserva strategica di valore.
È interessante notare che il prezzo di mercato del Bitcoin è salito da meno di 1.000 a oltre 100.000 dollari nello stesso periodo, rafforzando l’idea che sempre più istituzioni vedano il Bitcoin come un asset strategico. Tuttavia, è importante evidenziare che le borse centralizzate detengono circa la metà di questa cifra, e tali risorse potrebbero essere conservate per clienti e investitori al dettaglio.
Il rapporto ha anche osservato che, tra tutte le categorie istituzionali, le prime tre entità controllano tra il 65% e il 90% delle partecipazioni totali, evidenziando come i primi adottanti continuino a influenzare la struttura di mercato istituzionale. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel settore della finanza decentralizzata (DeFi), nelle aziende pubbliche, nei fondi ETF e nei fondi di investimento.
Inoltre, i portafogli delle tesorerie sovrane mostrano movimenti infrequenti e una scarsa correlazione con i cicli di prezzo del Bitcoin. Tuttavia, detengono una quantità sufficiente di asset da influenzare i mercati quando le monete vengono trasferite o vendute. Gli studi hanno menzionato le tesorerie governative degli Stati Uniti, della Cina, della Germania e del Regno Unito, dove la maggior parte del BTC è acquisita tramite azioni di enforcement legali piuttosto che tramite partecipazione al mercato.
In conclusione, con quasi un terzo dell'offerta circolante di Bitcoin ora detenuto in tesorerie centralizzate, il mercato ha subito una trasformazione strutturale verso una maggiore maturità istituzionale. Sebbene il Bitcoin rimanga un asset a rischio, la sua integrazione nella finanza tradizionale ha reso l'azione del prezzo più affidabile e meno influenzata da estremi speculativi.