🟨"Bitcoin: Scarsità Programmata e Futuro Sostenibile"

Giorno: 13 giugno 2025 | Ora: 14:16 La fornitura totale di Bitcoin è limitata a 21 milioni, con circa 19,6 milioni già estratti. La scarsità programmata rende Bitcoin simile all'oro, ma con maggiore prevedibilità. Si stima che tra 3 milioni e 3,8 milioni siano persi, portando l'offerta circolante a 16-17 milioni. La sicurezza della rete è garantita da un sistema di aggiustamento della difficoltà. Inoltre, il mining è sempre più sostenibile, con il 52-59% che utilizza energie rinnovabili.
La fornitura totale di Bitcoin è fissata a 21 milioni di BTC, un limite massimo che non può essere modificato senza un cambiamento significativo del protocollo. Al maggio 2025, circa 19,6 milioni di Bitcoin sono stati estratti, lasciando circa 1,4 milioni di BTC ancora da creare. Questo processo di estrazione sarà molto lento a causa del programma di emissione esponenziale di Bitcoin, governato da un evento noto come halving, che riduce a metà la ricompensa per ogni 210.000 blocchi, ossia circa ogni quattro anni.
Attualmente si stima che il 99% di tutti i Bitcoin sarà estratto entro il 2035, ma l'ultima frazione non sarà prodotta fino attorno all'anno 2140. Questa scarsità programmata, unita a un limite di fornitura immutabile, rende Bitcoin simile a beni fisici come l'oro, ma con una maggiore prevedibilità. Mentre l'offerta d'oro cresce annualmente, quella di Bitcoin diminuisce nel tempo.
Tuttavia, nonostante oltre il 93% della fornitura totale di Bitcoin sia stato estratto, non tutto è disponibile. Una porzione significativa è permanentemente fuori circolazione a causa di password dimenticate o portafogli smarriti. Si stima che tra 3,0 milioni e 3,8 milioni di BTC siano persi per sempre, il che implica che la vera offerta circolante di Bitcoin sia in realtà più vicina ai 16-17 milioni, piuttosto che ai 21 milioni.
Quando tutti i Bitcoin saranno stati estratti, ci si aspetta che la sicurezza della rete non ne risenta. Gli incentivi di mining sono governati da un ciclo di retroazione autoregolato: se il mining diventa non redditizio, i miner escono dalla rete, causando un aggiustamento della difficoltà. Questo meccanismo ha già dimostrato di essere robusto, come evidenziato dalla rapida ripresa della hashrate dopo il divieto di mining in Cina nel 2021.
Infine, è un errore comune pensare che l'aumento dei prezzi di Bitcoin porterà a un consumo energetico illimitato. In realtà, il mining è vincolato dalla redditività e, con l'aumento dei costi operativi, i miner sono incentivati a cercare fonti di energia più economiche e pulite. Attualmente, tra il 52% e il 59% del mining di Bitcoin utilizza fonti di energia rinnovabili o a basse emissioni, contribuendo a un futuro più sostenibile.