🟥 "Bitcoin: Previsioni Entusiasmanti di Philippe Laffont, con un Potenziale di Capitalizzazione a 5 Trilioni di Dollari entro il 2030!"

Giorno: 2025-06-27 | Ora: 08:06:18 Philippe Laffont prevede che la capitalizzazione del Bitcoin potrebbe raggiungere 5 trilioni di dollari entro il 2030, un aumento del 134% rispetto a oggi. Rammaricato per non aver investito prima, sottolinea che il Bitcoin ha una valutazione bassa e una volatilità in diminuzione, rendendolo attraente. Le preoccupazioni globali potrebbero favorirne la crescita.
Previsioni ottimistiche sul Bitcoin
Philippe Laffont, fondatore di Coatue Management, ha previsto che entro il 2030 la capitalizzazione di mercato del Bitcoin potrebbe salire a 5 trilioni di dollari, con un incremento del 134% rispetto all'attuale valore di circa 2,1 trilioni di dollari. Laffont ha inserito il Bitcoin nella sua lista "Fantastic 40" delle migliori opportunità di investimento per i prossimi anni, posizionandolo accanto a giganti tecnologici come Microsoft, Nvidia e Amazon.
Il rimpianto di un investitore miliardario
Durante un'intervista, Laffont ha espresso il suo rammarico per non aver investito in Bitcoin prima, affermando di svegliarsi ogni mattina pensando a come sia stato avventato a non partecipare a questo mercato in crescita. Ha sottolineato che il prezzo del Bitcoin continuerà a salire, e recentemente ha raggiunto un picco di 10,7 mila dollari, con un incremento del 14% dall'inizio dell'anno.
Valutazione e volatilità
Laffont ha notato che, in relazione ad altri asset, il Bitcoin attualmente ha una valutazione troppo bassa. Con un valore netto globale di circa 500 trilioni di dollari, egli ritiene che il Bitcoin debba rappresentare tra l'1% e il 2% dell'ammontare totale, rispetto all'attuale 0,5%. Inoltre, ha osservato che la volatilità del Bitcoin sta diminuendo rispetto a quella delle azioni, il che potrebbe renderlo un investimento più attraente.
Preoccupazioni globali e cambiamenti di investimento
Infine, Laffont ha evidenziato come il Bitcoin potrebbe beneficiare delle preoccupazioni globali riguardo alla "de-dollarizzazione" e alla fine dell'eccezionalismo americano. Un sondaggio globale di Bank of America ha rivelato che molti investitori sono meno propensi a mantenere ricchezze in asset statunitensi, con oltre la metà degli intervistati che predice prestazioni migliori per le azioni internazionali nei prossimi cinque anni rispetto a quelle americane.