🟨Arrestato in Ucraina per Cryptojacking: 5.000 Account Violati

Giorno: 2025-06-05 | Ora: 05:03:24 Un uomo di 35 anni è stato arrestato in Ucraina per aver violato oltre 5.000 account di una compagnia di hosting, utilizzando i server per il mining di criptovalute (cryptojacking) dal 2018. Le perdite per l'azienda sono stimate in 4,4 milioni di dollari. Il soggetto affronta accuse che potrebbero portare a 15 anni di carcere. L'indagine è ancora in corso.
La polizia ucraina ha arrestato un uomo accusato di aver violato gli account di una compagnia di hosting internazionale e di aver utilizzato i suoi server per il mining di criptovalute, in un caso apparente di cryptojacking. Gli agenti di polizia informatica hanno dichiarato che l'indagato, un 35enne della regione di Poltava, avrebbe iniziato a esaminare le vulnerabilità nella sicurezza online di varie aziende internazionali e ad accedere ai loro server almeno dal 2018.
In particolare, l'uomo avrebbe ottenuto accesso illecito a oltre 5.000 account di clienti di una compagnia di hosting che offre servizi di noleggio server per il funzionamento di vari siti web e piattaforme online. Dopo aver acquisito l'accesso agli account, avrebbe implementato macchine virtuali non autorizzate e minatori di criptovalute utilizzando i server dell'azienda.
La polizia ucraina sostiene che il prelievo di risorse senza compenso abbia causato perdite all'azienda stimate in oltre 185 milioni di hryvnie ucraine (circa 4,4 milioni di dollari). Inoltre, si afferma che l'indagato cambiasse periodicamente residenza nelle regioni di Poltava, Odesa, Zaporizhia e Dnipropetrovsk per sfuggire alla cattura.
Durante una perquisizione nella sua abitazione, le forze dell'ordine hanno recuperato attrezzature informatiche, telefoni cellulari, carte bancarie e altre prove fisiche che dimostrano la sua attività su forum di hacker. L'equipaggiamento sequestrato conteneva anche dati di accesso a email utilizzate per il hacking, portafogli di criptovalute e software per gestire operazioni di mining di criptovalute.
Il soggetto deve affrontare accuse di interferenza non autorizzata nel funzionamento delle reti di comunicazione elettronica. Se condannato, le accuse possono comportare fino a 15 anni di carcere e un divieto di ricoprire determinate posizioni, come quelle nel settore IT e delle comunicazioni, o di impegnarsi in attività che consentano l'accesso a sistemi o reti di comunicazione per un massimo di tre anni. Un'indagine preliminare è ancora in corso e potrebbero essere avanzate ulteriori accuse in futuro.