🟨"Animoca Brands punta alla quotazione a New York grazie al nuovo clima favorevole"

Giorno: 15 maggio 2025 | Ora: 09:33 Animoca Brands, con sede a Hong Kong, punta a una quotazione a New York, favorita dalle politiche favorevoli di Trump sui beni digitali. La società, esclusa dalla Borsa australiana nel 2020, ha riportato guadagni significativi. Si prevede che anche altre aziende del portafoglio, come Kraken, possano quotarsi negli USA nel 2025-2026. L'atteggiamento normativo più morbido attuale sta alimentando la fiducia nel settore criptovalutario.
Animoca Brands, con sede a Hong Kong, si sta preparando per una quotazione a New York, sfruttando la posizione più favorevole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo ai regolamenti sui beni digitali. Yat Siu, presidente esecutivo della società, ha dichiarato al Financial Times che un annuncio potrebbe arrivare a breve, mentre l'azienda sta valutando diverse strutture azionarie.
La decisione di puntare a una quotazione negli Stati Uniti non dipenderà dalle condizioni di mercato, ma piuttosto dal tempismo e dal posizionamento strategico. Animoca, che era stata esclusa dalla Borsa australiana nel 2020 a causa di preoccupazioni sulla governance e sullo stato di alcune criptovalute, ha costruito un solido portafoglio di investimenti, con partecipazioni in OpenSea, Kraken e Consensys.
Per l'anno che si è concluso a dicembre 2024, la società ha riportato guadagni non verificati di 97 milioni di dollari su un fatturato di 314 milioni, un netto aumento rispetto all'anno precedente. Siu ha affermato che Animoca è la più grande azienda di criptovalute non finanziaria al mondo, con 300 milioni di dollari in contante e stablecoin e oltre 538 milioni di dollari in beni digitali.
Siu ha anche accennato al fatto che altre aziende del portafoglio di Animoca, inclusa la statunitense Kraken, potrebbero seguire la stessa strada con quotazioni negli Stati Uniti nel 2025 o 2026.
Sotto l'amministrazione dell'ex presidente Joe Biden, le agenzie federali hanno avviato numerose cause e azioni di enforcement contro le aziende di beni digitali. Secondo Siu, questa ostilità normativa ha soffocato l'innovazione e scoraggiato le aziende straniere dall'entrare nel mercato statunitense. Al contrario, il ritorno di Trump alla presidenza è stato accompagnato da promesse di supporto per il settore delle criptovalute e un allentamento delle attività di enforcement. Siu ha descritto questo momento come “un'opportunità unica”, aggiungendo che non approfittarne sarebbe un grande spreco.
Dal momento dell'elezione di Trump, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha abbandonato o sospeso oltre una dozzina di casi di enforcement contro le aziende di criptovalute. Inoltre, il Dipartimento di Giustizia ha recentemente annunciato la dissoluzione della sua unità di enforcement sulle criptovalute, segnalando un approccio più morbido verso il settore.
Questo nuovo approccio sembra stia aumentando la fiducia nel settore. Ad esempio, OKX ha annunciato piani per stabilire una sede negli Stati Uniti a San Jose, California, pochi mesi dopo aver risolto un caso da 504 milioni di dollari con le autorità statunitensi. Il 28 aprile, Nexo, che aveva lasciato gli Stati Uniti alla fine del 2022 a causa della mancanza di chiarezza normativa, ha rivelato che sta rientrando nel mercato statunitense.