🟥 "Accordo Storico tra Stati Uniti e G7: Esonero Fiscale per le Aziende Americane e Ritiri delle Tasse di Ritorsione"

Giorno: 27 giugno 2025 | Ora: 14:51 Il 26 ottobre, il Dipartimento del Tesoro USA ha raggiunto un accordo con il G7 per esentare le aziende americane da alcune tasse in cambio del ritiro della "tassa di ritorsione" (comma 899). Questo potrebbe evitare oltre 100 miliardi di dollari in tasse nei prossimi dieci anni. L'accordo si inserisce nel contesto del framework BEPS 2.0 dell'OCSE, che mira a riformare le regole fiscali internazionali. Preoccupazioni sono emerse tra gli investitori di Wall Street riguardo agli effetti sugli investimenti internazionali e la stabilità del mercato.
Accordo tra Stati Uniti e G7
Il 26 ottobre, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il G7, che esonera le aziende americane da alcune tasse imposte da altri paesi. In cambio, gli Stati Uniti ritireranno la proposta del comma 899 dalla legge fiscale voluta dall'amministrazione Trump. Il Segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha spiegato che l'accordo prevede che le tasse del secondo pilastro dell'OCSE non si applicheranno alle aziende statunitensi.
Modifiche al comma 899
Il comma 899, noto informalmente come "tassa di ritorsione", è stato redatto dai repubblicani della Camera dei Rappresentanti con il supporto della Casa Bianca, per contrastare le tasse "discriminatorie" imposte da vari paesi europei, Canada e Australia. Secondo le stime del Dipartimento del Tesoro, questo accordo potrebbe impedire il pagamento di oltre 100 miliardi di dollari in tasse da parte delle aziende americane nei prossimi dieci anni.
Il contesto dell'OCSE e le differenze fiscali
Il framework BEPS 2.0 dell'OCSE comprende due pilastri: il primo mira a riformare le regole fiscali internazionali, mentre il secondo introduce una tassa minima globale per le multinazionali. Alcuni esperti sottolineano che questa tassa è stata concepita principalmente per affrontare le pratiche elusorie delle aziende americane in paesi con tassazione favorevole. Le differenze tra le politiche fiscali anglosassoni e quelle europee sono evidenti, con i primi che tendono a sostenere tassi più bassi e i secondi a favorire politiche fiscali più elevate.
Preoccupazioni di Wall Street
La "tassa di ritorsione" ha suscitato preoccupazioni tra gli investitori di Wall Street, che temevano che potesse rendere più difficile per gli investitori stranieri e le aziende investire negli Stati Uniti. Le negoziazioni tra il Dipartimento del Tesoro e rappresentanti del settore bancario globale hanno portato a una certa ottimizzazione delle politiche fiscali, offrendo maggiore certezza agli investitori.
Implicazioni per gli investimenti internazionali
Secondo esperti economici, l'accordo potrebbe influenzare la concentrazione degli investimenti internazionali negli asset americani. La forza del dollaro e il crescente interesse degli investitori esteri per il mercato azionario statunitense hanno spinto gli investimenti verso l'alto, ma un cambiamento nelle politiche fiscali potrebbe riavviare una riconsiderazione degli investimenti, portando a una maggiore instabilità nel mercato.